Come Ho Salvato il Giovane Falchetto Trovato a Putignano
Avventure di Falchetti a Putignano: Come Salvare i Giovani Volatili
Oggi avrei voluto raccontarvi della Sagra della Cipolla Rossa di Acquaviva il 20 e 21 luglio, ma alla fine ho optato per le mie avventure personali, anche se non propriamente da “storie di B&B”.
Vedete il falchetto in foto? Nei mesi di giugno e luglio, capita di incontrarli per le strade del centro storico di Putignano. Come mai? Perché è una specie introdotta per il controllo demografico dei piccioni, abituali abitanti di tetti e grondaie del nostro centro. Per i dettagli su questa specie, ti consiglio di leggere di più cliccando qui.

I nuovi nati, alle prese con le prove di volo, si lanciano dai nidi e terminano la loro corsa per strada. Non è inusuale trovarli rifugiati in qualche angolo vicino a qualche portone, in attesa di trovare il momento o la situazione migliore per provare a spiccare il volo. È successo così anche per il piccolo in foto.
L’altro giorno, insieme a un amico, ne abbiamo recuperato uno proprio a 10 metri dall’ingresso del mio B&B. Ma cosa fare? Come comportarsi? Ecco perché ti racconto la mia storia affinché anche tu possa sapere come comportarti per la loro salvaguardia.
Per prima cosa, l’abbiamo fatto entrare in una scatola senza toccarlo, altrimenti la mamma non ne riconosce l’odore. Poi l’ho portato sul mio terrazzo e liberato in un piccolo terrazzino. Dopo alcune ore, sono andata a controllare se ci fosse ancora, se stesse bene, se la mamma lo stesse nutrendo. Vedendolo ancora lì, ho contattato un amico che si occupa di recuperi di volatili e mi ha spiegato cosa avevo sbagliato, dandomi qualche dritta.
Come Salvare i Giovani Falchetti
Liberare il falchetto vicino al punto di ritrovamento: Il terrazzo su cui liberarlo non deve essere a oltre 10 metri dal punto in cui è stato ritrovato, affinché la mamma possa individuarlo e continuare a seguirlo e nutrirlo. Fin qui, tutto ok, è quello che ho fatto.
Scegliere un terrazzo ampio e senza ostacoli: Dovevo liberarlo su un ampio terrazzo dove non ci fossero muri alti o punti difficili da risalire per lanciarsi in volo. Io, nella mia ignoranza e istinto di proteggerlo, l’ho liberato in un terrazzino stretto e lungo con muri alti. Ovvio che non trovasse un punto da cui riuscire a risalire e lanciarsi.
L’ho capito solo dopo, su consiglio dell’esperto Emiliano. Ho spostato il falchetto sul terrazzo più ampio e grande. Dopo neanche 10 minuti, sono tornata a portargli del cibo, piccoli pezzettini di fegatini o di carne, sempre su consiglio dell’esperto. L’ho trovato che era salito, passettino dopo passettino, sulle tegole del terrazzo di fianco. Alla mia vista, ha spiccato il volo ma, ahimè, è caduto poco dopo sul terrazzo sottostante a pancia in su, con le ali spiegate.
Ho consultato nuovamente l’esperto e, inviatogli delle foto, ha confermato che, molto probabilmente, il falchetto avesse problemi alle ali o fosse avvelenato. Mi ha consigliato di chiamare la Polizia Municipale, che prontamente ha recuperato il volatile e lo ha consegnato all’Osservatorio Faunistico Regionale. Puoi trovare maggiori informazioni cliccando qui.
